Kill’em all | Metallica (Megaforce Records, 1983) Kill’em all contiene diversi motivi per farsi apprezzare. Ha un sound autentico, grezzo e puzza di sala prove. Contiene almeno due classici del metal – Seek & Destroy e Whiplash – e se penso che, nell’anno della sua pubblicazione, uscivano film come Lo Squalo 3D e Flashdance, possiamo serenamente collocarlo nella preistoria. Non è il miglior album dei Metallica, ma ha il merito di gettare il ponte tra l’heavy metal inglese e la scuola americana della west coast, rapida e spietata, capace di arruolare il punk e disciplinarlo a base di riff ossessivi, ripetuti e taglienti. Hit The Lights, The Four Horseman e Motorbreath sono la sequenza formidabile che riscrive il manuale del perfetto disco heavy rock per almeno un lustro a venire. Poco importa che alcuni assoli collaborino con il mio mal di testa e la voce di James Hetfield sia ubriaca di riverbero, Kill’em all è un disco importante, segna la nascita del thrash e possiede quella vena d’ira e furore adolescenziale indispensabile per alzare la testa. Top song: Whiplash.