Morrissey | Vauxhall and I (Sire, 1994) Morrissey ha la grazia e l’incanto negli occhi, chiari, sensibili e scaltri. Quelli che ti fissano in ogni intervista, consapevoli di avere una storia musicale importante, coerente e sofferta, in questi ultimi anni radiosa, libera da condizionamenti e tesa a consegnare, uno dopo l’altro, dischi sempre degni di nota (Years of Refusal per esempio). Ascoltare oggi Vauxhall and I mi ricorda che la classe e il portamento, anche musicale, consegnano nelle tue mani le chiavi per durare nel tempo, senza alterazioni sospette o repentini cambi di rotta. Semplicemente migliorando, perfezionandosi pure nel modo di cantare, che oggi appare sempre più sicuro e ricco di sfumature. Anche senza Johnny Marr e lontano dai giorni di Panic e Girlfriend in a Coma, Morrissey scrive alcune delle sue cose migliori, riuscendo a spegnere sul nascere il desiderio di una, improbabile, reunion degli Smiths. Impresa davvero difficile, in se il presente ha terrore di sé e lo sguardo sempre rivolto al passato. Morrissey non resuscita, vive tra noi. 10 e lode.